lunedì 4 settembre 2017

Kent Haruf, scrittore americano, autore di una trilogia (Trilogia della pianura) molto ben vista dalla critica. L'ultimo suo romanzo, uscito postumo, si chiama Le nostre anime di notte e parla di una storia di due vedovi che abitano vicino e che decisono di farsi compagnia dopo una vita passata a non parlarsi. Tutti i suoi libri si ambientano in una cittadina, Holt, un luogo, con le sue anime perdute e semplici, che tutti avremmo voluto conoscere. Eccolo, il dono. Eccole, le cose belle che, passando da un cervello alla vita di altri, le rendono più piene, più ricche.
Il dono è inventare, spesso dal proprio dolore o dal proprio disagio, dei mondi, conosciuti i quali un umano si sente migliore o, almeno, più consapevole.
Si è detto che Haruf era un malinconico. Come fosse un insulto. Anche Leopardi non era un buontempone, ma senza la sua malinconia saremmo tutti più fessi. I personaggi di Haruf non hanno fretta, vivono gli avvenimenti e i pensieri assaporandoli, entrano in contatto con le grandi cose della vita: la nascita, l’amore, la morte con la naturalità e la complessità che segnano queste esperienze nel tempo di ciascuno di noi.
Haruf doveva essere una persona gentile, dunque un rivoluzionario. Lo immagino così, entrando nel mondo

Pierre-Auguste Renoir e' nato nel 1841 e morto nel 1919. Pittore francese e' considerato uno dei piu' grandi esponenti dell'impressionismo.
Jean Renoir, figlio del celebre pittore Pierre-Auguste, era un regista francese, autore di molti film, tra i quali La grande illusione, considerato uno dei piu grandi film di sempre. Regista che ha spesso posto la contrapposizione delle classi all'interno della societa' al centro dei suoi lavori. Una vision di una societa' caratterizzata dalla divisione in classi sociali tra loro incompatibili. I suoi lavori parlano spesso anche della morale borghese, una morale spesso ipocrita, sfatta, non adatta alle classi popolari, che infatti si ribellano quando questa morale (Borghese) viene ad influenzare la propria vita. Critico pero' anche verso le classi popolari nelle quali egli vede riprodursi gli stessi vizi e difetti dei padroni. Cinema ricco di valori umanistici