martedì 28 dicembre 2010

Le stranezze di Maria Vergine

Gesu' non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo aveva concepito per intervento di un Dio.
Ma allora perche' inserire in una religione gia' cosi' carica di misteri e di fatti inspiegabili e contraddittori pure il paradosso di una donna fecondata da un Dio e rimasta vergine anche post partum, circostanza della quale non parlano mai ne' Gesu' ne Paolo, il primo evangelista.
Si fa strada, quindi, fra alcuni studiosi, l'ipotesi interessante che quella della verginita' di maria sia stata una forzatura della Bibbia ebraica (nel senso che la Bibbia ebraica e' stata forzata).
La parola ebraica che traduciamo con "verginr" e' ALMAH, che indica genericamente una giovane donna, termine concettualmente vicino al tedesco Jungfrau. Ma nella Bibbia dei Settanta, traduzione in greco del testo ebraico, il termine Almah diventa parthenos, che significa invece vergine in senso anatomico del termine, donna cioe' con l'imene ancora intatto.
Maria e' oggetto inoltre di almeno altri due fenomeni particolari nella letteratura religiosa: la cosiddetta "dormitio Virginis", per cui la Madonna non muore alla fine della sua vita, ma semplicemente si addormenta per essere subito assunta in cielo.
E poi il dogma dell'assunzione in cielo di Maria, corpo e anima come suo figlio, e' stato proclamato nel 1950, poco dopo la fine della seconda guerra mondiale che aveva visto milioni di giovani vite stroncate

L'invenzione della resurrezione

La Resurrezione potrebbe essere un' invenzione.
E' questa la tesi presentata nel XVIII secolo da Samuel Reimarus, un oscuro-fino a quel momento-professore di lingue orientali, che permette che siano pubblicati alcuni brani di una sua opera, Frammenti dell'Anonimo di Wolfenbuttel. In uno di questi, dal titolo Sullo scopo di Gesu' e dei suoi discepoli, si afferma infatti una tesi inaudita. I discepoli di quel profeta, scossi dal fallimento storico del proprio leader, afflitti dalla sua fine atroce, ne inventano la resurrezione, comininciano insomma a rivestirlo di un'embrionale teologia. In poche parole ne fanno un dio. Gesu', secondo reimarus, era sopratutto un messia politico, un liberatore della terra d'Israele dal dominio romano. I suoi discepoli ne avrebbero rubato il cadavere dopo la morte sul patibolo, inventato la resurrezione e cosi' cominciato a costruire la figura del Cristo.
Gesu', del resto, non puo' essere considerato fondatore del Cristianesimo, perche' egli appartiene semmai alle sue premesse. Il vero fondatore e' Paolo, poiche' la nuova religione non nasce ne' dal messaggio di gesu' ne' dalla sua vita, bensi' dall'azione di coloro che lo hanno ritenuto figlio di Dio, proclamandolo risorto dalla morte.

lunedì 27 dicembre 2010

GESU', CRISTIANESIMO, EBRAISMO

Il cristianesimo delle origini e' profondamente radicato nell'ebraismo.
Gesu' era pienamente ebreo e lo e' rimasto per sempre cosi' come ebrei erano gli apostoli. Tutto il resto e' venuto dopo, gli e' stato cucito addosso e lui non l'ha mai saputo!
Gesu' non ha mai detto di voler fondare una chiesa che portasse il suo nome; di dover morire per sanare con il suo sangue il peccato di Adamo ed Eva, per ristabilire cioe' l'alleanza tra Dio e gli uomini. Non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo aveva dato alla luce per intervento di un Dio; di essere un'unica ed indistinta sostanza con suo padre, Dio in persona, ed una vaga entita' immateriale denominata spirito. Gesu' non ha mai battezzato nessuno, non ha mai istituito nessuna gerarchia ecclesiastica finche' fu in vita, mai ha parlato di precetti, norme, carciche, vestimenti, ordini di successione, liturgie, formule; non ha mai pensato di creare una sterminata falange di santi; non ha mai chiesto che alcuni testi (vangeli) riferissero le sue parole, ne' ne ha mai scritto alcuno personalmente salvo poche parole vergate con il dito sulla polvere.
Di fatto, dopo di lui, e nel suo nome, queste e altre novita' sono state introdotte, e dall'unica religione dell'unico Dio si e' generata una nuova religione con tre persone divine. Occorre pero' chiedersi se queste novita', che di fatto hanno separato il cristianesimo dall'ebraismo, sono state esplicitamente volute da Gesu' al quale le si riconduce, oppure se si sia trattato di operazioni successive, e in sostanza illegittime, cioe' di sviluppi indebiti che Gesu' non avrebbe mai approvato.
Anche la famosa frase "questo e' il mio sangue dell'Alleanza versato per molti in remissione dei peccati" potrebbe non essere originale. Sembra infatti che "in remissione dei peccati" potrebbe essere un aggiunta successiva dell'evangelista Matteo.

Su Dio e la creazione degli uomini

Diciamo la verita': Dio ha sempre avuto una pessima opinione delle creature appena sfornate. Tanto per iniziare li ha cacciati a pedate dal suo regno subito dopo averli creati. Successivamente era poi cosi' in collera da mettere addirittura un angelo, spada in pugno, a guardia della porta, per essere sicuro che quelli non potessero in alcun modo rientrare. Ma anche gli avvenimenti successivi, almeno a quanto ci dicono i testi sacri, non fanno che confermare la profonda delusione di Dio per le sue creature. Se la creazione fosse stato un procedimento industriale, potremmo constatare l'esistenza di un difetto di fabbricazione. Ma nel suo furore, l'Onnipotente va ancora piu' in la. Nella Genesi, infatti, e' scritto che il Signore si accorse che la malvagita' degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E si penti' di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addoloro' in cuor suo e quindi disse: "Sterminero' dalla terra l'uomo che ho creato". Ecco fino a che punto arrivo' la collera e il pentimento di Dio per aver creato glu uomini. Non si trattava neanche piu' di ritirare il prodotto dal commercio, ma di distruggere il prototipo per costruire qualcosa di meglio. Una vera e propria delusione!

Catechismo contraddittorio

Anche negli insegnamenti del catechismo vi sono diverse affermazioni in aperta contraddizione tra loro. Prendiamo ad esempio l'affermazione presente nell'articolo 58 del Compendio del catechismo della chiesa cattolica: "Dio permette che ci siamo i mali per trarre da essi un bene piu' grande". Tale affermazione e' in aperta contraddizione con quanto riportato dall'articolo precedente, il 57, nel quale si legge testualmente "  "Dio non e' in alcun modo, ne' direttamente ne' indirettamente, la causa del male". Senza considerare che l'articolo 58, affermando che "Dio permette che ci siamo i mali per trarre da essi un bene piu' grande" gli attribuisce la logica, eticamente riprovevole, del fine che giustifica i mezzi, condannata dallo stesso testo all'articolo 368. Che dire? Una performance davvero disastrosa degli autori del compendio.

giovedì 23 dicembre 2010

Abdicare alla scienza ed alla ragione, rinunciare alla mente razionale, vuol dire prendere acriticamente per buona qualsiasi sciocchezza o qualsiasi follia e significa esporsi ad una forma di anarchia intellettuale che invece di liberare l'uomo finisce per renderlo schiavo di qualche nuova tirannide

sabato 18 dicembre 2010

Cattolicesimo, Dio e Male

Nella dogmatica cattolica esistono tre assunti che logicamente creano un paradosso nella relazione tra Dio è il male è che non e' possibile tenere insieme:
1) Dio è onnisciente  
2) Dio è onnipotente  
3) Dio è buono
Se infatti Dio ignora che il male esiste, allora non e'onnisciente; 
Se non lo ignora e pur non volendolo (essendo buono) non può non permetterlo, allora non è un dio onnipotente;
Se non lo ignora e lo permette allora non è buono.
La dogmatica tradizionale non riesce a rinunciare a nessuno dei tre assunti, ma non e' in grado di comporli logicamente.