martedì 17 novembre 2015

"Success consists of going from failure to failure without loss of enthusiasm". 
Winston Churchill

venerdì 24 luglio 2015

"L'uomo è socialmente cattivo, un cattivo soggetto. E quando trova una tortora, qualcuno che piange, gli butta addosso le proprie colpe, e, cosi, nascono i pazzi. Perché la pazzia, amici miei, non esiste. Esiste soltanto nei riflessi onirici del sonno e in quel terrore che abbiamo tutti, inveterato, di perdere la nostra ragione". Alda Merini

giovedì 16 luglio 2015

Un cliente abituale

Viene dal medico settimanalmente per controllare la pressione perché ha avuto degli episodi di lieve ipertensione nell'ultimo periodo. Questa volta in particolare durante la notte ha avvertito dei dolori al braccio sinistro e temuto l’“inizio di un infarto”.

La dottoressa lo visita: la pressione è nella norma e il dolore al braccio appare dovuto a un’infiammazione della zona cervicale. Filippo lamenta anche di avere fastidi allo stomaco subito dopo mangiato. Gli viene prescritto un antinfiammatorio per il collo e un antiacido per lo stomaco.

La presenza della psicologa permette però a Filippo di esprimere un senso di agitazione e la ricerca di uno spazio all'interno del quale raccontarsi. Gli propongo di provare a spiegarci meglio come si sente in questo momento, dato che ho la sensazione che le risposte farmacologiche non contengano più le sue richieste, forse non solo di “attenzione” ma di essere aiutato a comprendere una situazione.

Filippo prende una gigantesca cartellina piena di analisi e cartelle mediche e racconta di tre attacchi di ansia che ha sviluppato negli ultimi tre mesi: in ognuna delle situazioni ha provato una palpitazione violenta al cuore, una sensazione di soffocamento, il timore di perdere il controllo, la paura di una malattia o di una catastrofe improvvisa.

Lavora alla reception di un albergo e sta per ricevere una promozione lavorativa dalla quale spera di non fuggire come ha fatto in passato. Inoltre, sta per sposare la fidanzata, che è affetta da artrite reumatoide dall'età di quindici anni. Anche rispetto a questo è piuttosto agitato. È molto legato alla sua famiglia di origine, però sente che il padre, la madre e i due fratelli lo chiamano spesso solo per chiedergli di risolvere i loro problemi.

Appare evidente una tendenza a evitare sistematicamente gli eventi che lo preoccupano e soprattutto le emozioni che lo turbano, rifugiandosi nell'idea di una nuova malattia da scoprire e sconfiggere con una pillola o un comportamento “perfetto”. Filippo ha difficoltà a nominare le proprie emozioni, a comunicarle all'altro e a vivere una propria identità diversa da un ruolo salvifico all'interno delle relazioni. Gli propongo una serie di incontri separati con me.

Facciamo in tutto otto colloqui. Negli ultimi incontri Filippo mostra di aver capito che parlare può produrre un cambiamento reale e che la capacità di pensare a quello che accade gli permette di gestire meglio gli avvenimenti.  “Se non parlo il mio corpo lo fa al mio posto”, riconosce. Ha accettato la promozione al lavoro e si è sposato, sentendosi abbastanza soddisfatto della propria decisione.

Filippo è un esempio di un soggetto apparentemente ben funzionante, tranquillo, “ipernormale”: ha un lavoro, una fidanzata, non porta al medico un disagio psichico esplicito. Difficilmente un medico lo avrebbe inviato a uno psicologo, difficilmente vi sarebbe ricorso in prima persona. Di fatto i rischi per la sua salute fisica erano piuttosto alti, avendo soltanto il corpo come via di espressione del proprio disagio, date le sue caratteristiche alessitimiche: difficoltà a identificare le emozioni; difficoltà a comunicare le emozioni; pensiero orientato all’esterno; processi immaginativi ridotti.

La presenza di una psicologa nello studio, senza la necessità di cercarla, ha permesso a Filippo di affrontare tematiche diverse dal disturbo fisico. Negli incontri, ha avuto l’occasione di elaborare una serie di tematiche passate e presenti che hanno quindi trovato una via di espressione mentale anziché somatica.

Si è ridotta la spesa per analisi cliniche e visite specialistiche: Filippo ha smesso di andare settimanalmente dal medico per chiedere analisi ed esami clinici come faceva da quattordici anni.


martedì 30 giugno 2015

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto cio' che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto cio che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso. All'inizio lo chiamavo egoismo, poi ho capito che questo e' amore di se'.